Il teatro festival della città di Saviano è giunto alla sua penultima tappa. Prevista per sabato 8 maggio la serata conclusiva di premiazione, a cui parteciperà anche il prete anticamorra Don Luigi Merola.
La rassegna teatrale intitolata a Carmine Mensorio, Senatore della Repubblica di origini savianesi, è giunta ormai, dopo ben undici appuntamenti, al traguardo. A partire dal mese di novembre si sono alternate sul palco dell’Auditorium di Saviano in via Falcone e Borsellino diverse compagnie, per lo più amatoriali, che hanno proposto spettacoli inediti o lavori liberamente tratti da altre opere. I membri di queste compagnie, provenienti non solo da Saviano ma anche da Tufino, Scisciano, Marigliano, Nola, Cercola e Barra, si sono di volta in volta sottoposti al giudizio di una giuria, guidata dal commediografo Gigi Manfredi e composta anche da rappresentanti del mondo della stampa.
Nella serata di sabato il pubblico accorso all’Auditorium ha potuto assistere ad uno spettacolo realizzato dall’Arci Masaniello di Saviano, associazione da anni presente sul territorio con iniziative di vario tipo, ma che per la prima volta ha visto i suoi soci mettersi in gioco su un palcoscenico. Argomento dello spettacolo uno degli eventi più importanti e noti della storia di Napoli: la rivolta di Masaniello. Il pescivendolo che nel 1647 guidò l’insurrezione del popolo napoletano contro il governo del vicerè spagnolo è stato interpretato con grande espressività e capacità di coinvolgere il pubblico da Patrizio De Simone. Tra le attrici presenti sul palco anche la regista dello spettacolo, Michela Brancato.
L’impegno che l’Arci Masaniello di Saviano profonde durante tutto il corso dell’anno in ambito sociale è emerso anche dalla decisione di rendere parte dello spettacolo disabili e bambini. Come uno dei membri dell’Associazione ha voluto sottolineare al momento degli applausi è importante abbattere le barriere mentali, prima ancora che quelle architettoniche. Con grande simpatia e leggerezza questa compagnia ha voluto riproporre uno degli episodi che più rappresentano lo spirito del popolo napoletano. Un episodio che, seppur avvenuto qualche secolo fa, testimonia come la realtà di oggi non sia poi tanto diversa. La stessa difficoltà di affrontare la vita di ogni giorno, la stessa voglia di rivalsa nei confronti delle ingiustizie dei potenti, animava il popolo seicentesco così come anima il popolo dei nostri giorni. Con la sola differenza che oggi le nostre lamentele non si tramutano in atti concreti, ma in rassegnazione.
Raccolte quindi anche le votazioni per lo spettacolo di quest’ultima compagnia, si attende ora la serata finale di premiazione, che avrà luogo sabato 8 maggio, con l’importante partecipazione di Don Luigi Merola, prete anticamorra a cui quest’anno è stata dedicata la rassegna. Si concluderà così un festival teatrale che, visto il successo riscosso, avrà senza dubbio una continuazione nei prossimi anni.
Autore: Silvia Aurino
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