Luca Abete documenta la situazione in Campania precisamente a Saviano in provincia di Napoli.
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Dopo la tragedia scampata si deve riflettere. Si deve riflettere su cosa è successo, ma si devono prendere anche delle decisioni “pesanti”. I Regi Lagni sono una bomba ad orologeria per l’area nolana. I loro fragili argini, i loro alvei-discarica, i loro fiumi tossici che già intossicano le campagne nolane, costituiscono l’emergenza ambientale più pericolosa per un territorio già martoriato. Le esondazioni delle acque dei canali borbonici non sono una novità per l’Agro. Noi stessi, attraverso il Nolano.it, vi abbiamo raccontato l’allagamento di via Boccio nel 2009, i periodici allagamenti di strade e scantinati appena piove un po’ di più (colpa, in questo caso, di una manutenzione delle caditoie quasi inesistente), delle condizioni di assoluto abbandono dei letti dei Lagni. Proprio su Saviano abbiamo scritto e riscritto sullo sversamento abusivo nel lagno Madonnelle, sui cumuli di amianto lasciati a marcire, sulla inutilità del servizio di videosorveglianza avviato qualche mese fa (ed ancora non completamente attivo) che proprio a Saviano doveva scongiurare il deposito di spazzatura negli alvei. Spazzatura che invece ha continuato ad accumularsi, che si è andata a sommare a quella che scende dai paesi vesuviani, infine formando un tappo presso il “ponte di ferro” e causando la rottura di un argine di cinquanta metri. A Saviano la tragedia non c’è stata, complice il destino che ha fatto coincidere la rottura della sponda con il risveglio dei residenti di masseria Carlone. Fosse accaduto di notte, staremmo piangendo le vittime innocenti di questo ennesimo disastro annunciato. Per la rete dei canali borbonici esiste un progetto, “Regi Lagni giardino d’Europa”. Cinquanta milioni di euro per il risanamento e la messa in sicurezza dei lagni. Basterà? Forse no. Soprattutto se al risanamento non seguirà, da parte di Regione e Comuni, un’opera sistematica di pulizia e manutenzione, di recupero e di bonifica, di queste “bombe” ambientali che attraversano i nostri paesi. Far diventare ordinario quello che qui da noi diventa straordinario.
Autore Bianco Bianca
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