venerdì 18 aprile 2014

30 Aprile:Teatr@rci presenta "Mia Famiglia" di Eduardo De Filippo

30 APRILE: L'ARCI RIPORTA 

IN SCENA EDUARDO E LA CRISI DELLA FAMIGLIA 

MODERNA ALL'AUDITORIUM "MIA FAMIGLIA"





"Una figlia, un figlio, una moglie ed un marito…" Anni '50: la famiglia Stigliano è una famiglia come tante della borghesia napoletana. Ma il fuoco cova sotto le ceneri, e gli Stigliano dovranno fare duramente i conti con  sé stessi e con le proprie contraddizioni per cercare di "ritrovarsi"... L'Arci Masaniello rifonda la propria compagnia teatrale,  lo fa scegliendo un testo "difficile", uno dei meno rappresentati del Maestro De Filippo, anche a causa della difficoltà dei temi toccati da Eduardo: la crisi della famiglia, il divorzio, la superficialità estrema dei giovani, l'omosessualità. Un'opera dalla stupefacente modernità, scritta sul finire degli anni cinquanta, ma che affronta temi perfettamente calzanti sull'attuale società, e sulla sua crisi di valori. E li affronta con l'arma dei sentimenti forti, col recupero del senso autentico della famiglia. Mia famiglia, infatti, non è solo una denuncia sociale e morale, ma è soprattutto un atto d'amore. Perché la famiglia è un atto di amore, in tutte le sue forme: amore paterno, materno, amore filiale, amore deluso, amore ritrovato. La rappresentazione (che, tra l'altro, gode del Patrocinio del Comune) nasce anche come omaggio al drammaturgo partenopeo a trent'anni dalla sua morte; omaggio affidato dall'Arci Masaniello alle cure del regista Felice "O Miricano" Falco ed alla sua sensibilità cosmopolita ed allo stesso tempo ostinatamente ingenua, per ritrovare lo spirito autentico dell'opera, cercando per quanto possibile di distanziarsi dalla facile tentazione del manierismo: rischio che coglie chi cerca, inutilmente, di imitare pedissequamente il grande Eduardo De Filippo. Il regista ha plasmato e diretto un gruppo eterogeneo, fatto di giovani e meno giovani, esperti ed esordienti, accomunati tutti dalla passione per il teatro e per le sfide. Perché intento dell'Arci e della nuova compagnia "Teatrarci" e quello di consentire a tutti di  portare in scena la propria passione, al di là della semplice bravura tecnica, e di confrontarsi con tematiche importanti, adulte, che portino riflessione e crescita, sia personale, che collettiva, come veicolo associativo. E ciò non poteva non portare alla scelta di un testo così delicato, perennemente in bilico tra la commedia ed il dramma, ma soprattutto un testo che arriva dritto al cuore, allo stomaco. Per colpire lo spettatore, farlo "divertire" e  riflettere. In fondo, non è questa la vera essenza del teatro? Per gli inviti ancora disponibili rivolgersi all'Arci Masaniello, Via Degli Orti 13 , Saviano (NA) Cell. 3392827854 - 3896452074.


di Peppe Tufano

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