giovedì 4 novembre 2010

Saviano: SEQUESTRO BUGLIONE: TRE ARRESTI

Fermati a Roma Pasquale Scanu, Domenico Porcu e Giuseppe Boccoli, i tre presunti componenti della banda che sequestrò lo scorso 12 settembre l’imprenditore, fratello del sindaco di Saviano.

Sono stati arrestati in queste ore dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna i tre presunti sequestratori di Antonio Buglione, titolare della International Security Service, ex Vigilante 2, una società addetta alla vigilanza privata e fratello del sindaco di Saviano, rapito lo scorso 12 settembre.
Si tratta di Pasquale Scanu, 34 anni, di Bitti (NU), Domenico Porcu, 41 anni, di Silanus (NU) e Giuseppe Boccoli, 29 anni di Nuoro, bloccati dai militari delle forze dell’ordine a Roma, presso la fermata della Metro "Anagnina". I tre uomini avrebbero fatto parte della banda che rapì l’imprenditore il quale riuscì a librarsi - dopo circa 24 ore dal sequestro - dal luogo dove lo tenevano prigioniero i suoi assalitori, una serra nella località di Vasca San Sossio (a pochi km da Nola). Dopo la fuga, Antonio Buglione, picchiato e rimasto legato durante il rapimento, con una catena al collo, raggiunse una villetta di Marigliano allertando subito i Carabinieri.

Tale vicenda era stata giudicata subito anomala soprattutto per il passato giudiziario dell’imprenditore di vigilanza privata, coinvolto in indagini a cavallo tra politica e camorra. Gli inquirenti sostengono che gli stessi rapitori, intercettati e filmati dai Carabinieri, abbiano riallacciato i contatti con la vittima al fine di ottenere la consegna di una somma di denaro quale riscatto per il rilascio.

Già durante la prigionia, infatti, alla famiglia del 59enne era stata fatta una richiesta di 5 milioni di euro poi ridotta nel corso delle trattative a 2 milioni di euro. A distanza di un paio di settimane dalla liberazione, all’imprenditore era stata ricordata la promessa, anche paventando la possibilità di operare ritorsioni sui familiari qualora Buglione si fosse sottratto all’impegno preso. Per la giornata di ieri era stata pianificata la consegna di una prima tranche, per un importo pari e 300.000 euro.

La Polizia Giudiziaria ha, infatti, sorpreso i tre indagati nel momento in cui questi stavano stabilendo un ulteriore contatto con la vittima per concordare le modalità dell’appuntamento per la consegna del denaro. Dagli sviluppi di questa vicenda è stata accertata, dunque, l’esistenza di una complessa ed articolata rete di contatti tra soggetti dell’agro nolano e persone estranee a tale humus territoriale. I Carabinieri sono ancora al lavoro per scovare anche gli altri uomini coinvolti in tale vicenda.

(Fonte foto: Ansa)

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