martedì 3 febbraio 2009

NOLA, CHIUDE IL REPARTO DI GASTROENTEROLOGIA



Lacune strutturali e carenze di personale: il reparto costretto alla chiusura. Non c’è pace per il Santa Maria della Pietà.

Una storia già vista. Per la seconda volta nel giro di pochi mesi porte chiuse per il reparto di gastroenterologia del nosocomio di Santa Maria della Pietà a Nola. Alla base della decisione c’è per l’ennesima volta l’endemica carenza di personale medico e paramedico e le deficitarie condizioni dei macchinari preposti alla cura dei pazienti che soffrono di problemi gastrointestinali. Una chiusura che rende la vita difficile proprio ai degenti, molti dei quali devono sottoporsi a cure giornaliere presso il presidio ospedaliero. I l luogo più vicino dove effettuare queste cure è l’ospedale di Pollena Trocchia, presso il quale però i tempi d’attesa sono davvero lunghi, nell’ordine dei sei mesi. Come ovviare a questo disagio? Tante le lettere che nel corso dei mesi sono pervenute agli enti competenti, in primis all’Asl Na 4, l’azienda sanitaria locale col bilancio perennemente in rosso e in odore di scioglimento. Tuttavia, nonostante le proteste che arrivano puntuali anche dai medici del reparto, costretti ad operare tra mille difficoltà di tipo strutturale e di organico, nulla si muove. Anzi, con cadenza ormai frequente, la soluzione più celere si sta rivelando la chiusura, con buona (?) pace dei pazienti. Eppure basterebbe davvero poco per rimettere in moto l’impianto, gravato da lacune strutturali che rasentano le normative vigenti. Poche migliaia di euro per l’acquisto di una lavandoscopia per la necessaria sterilizzazione degli strumenti d’intervento, nonchè l’aggregazione allo staff di reparto di poche unità di personale paramedico. Un costo, per la verità esiguo rispetto all’ammontare dei capitali di gestione del nosocomio, che darebbe respiro ad un reparto cruciale per le istanze dei pazienti.
Autore: Antonio Del Vecchio

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